I Desideri: … CinEtica – dal film PINOCCHIO.

di Paolo Cavaleri


I Desideri: punto di partenza e di arrivo per guardarsi dentro e orientarsi fra le piccole esperienze quotidiane – dal film PINOCCHIO.

Buon anno lettori,
principiamo adesso con un qualcosa di veramente personale, trattiamo di ciò che non si vede ma si sente, di quello in cui crediamo ma mai è in vendita, di ciò che faremmo e quando è fatto non vuoi più tornar indietro, di ciò che credi a volte di voler, ma poi così non era e forse mai è stato: i desideri.

Chissà quante volte ti sarà capitato di voler andare per una strada ma poi per qualcuno o qualcosa ti sei ritrovato/a a fare altro, e quante altre volte ancora per inseguire questi hai creduto di guardare fuori ma avevi già tutto dentro.
Beh, per questa trance, farai un piccolo ripasso, perché quel che ti propongo non è solo una storia già sentita, ma la favola più antica al mondo.
Di grande retaggio letterario ha lasciato un grande monito per i desideri umani … alla fine, questo protagonista nel suo viaggio con i suoi compagni comprende che, molto spesso, la cosa più saggia da fare è guardare più dentro di noi che fuori accanto ad altri.

PINOCCHIO – (2019)


Geppetto è un vecchio falegname che vive i suoi giorni fra bottega e piccoli tentativi di strappare qualche lavoro giusto per avere pochi soldi per mangiare.
Solo, nel suo modesto paese, è conosciuto da tutti come un uomo semplice.
Un giorno vicino alla sua casa, passa uno spettacolo ambulante di burattini in legno, così chiede all’amico Mastro Ciliegia un pezzo di legno con cui fabbricare un burattino per sé:

– “Dev’essere proprio il più bello, ci voglio girare tutto il mondo e guadagnarmi da vivere onestamente” – .

Operoso come sempre, comincia a scolpire nel legno il busto di questo infante e subito si accorge che è vivo. Il cuore batte, le labbra si muovono e da queste esce la prima parola: – “B-A-B-B-O” –.Felice di aver fatto qualcosa di più di un semplice burattino, Geppetto lo sente come suo figlio e dà lui il nome di Pinocchio. Così l’anziano falegname, orgoglioso della sua piccola creatura cerca di indirizzarlo in sani atteggiamenti: compra un abbecedario per farlo andare a scuola e lo accompagnerà per fargli imparare nozioni e cose come ai bambini normali.


Giusto un consiglio

Dopo aver disobbedito al genitore, Pinocchio torna a casa e ode una voce. Viene da uno strano animale … un piccolo e verde grillo:

– “Guai a chi disobbedisce ai genitori non avranno mai bene in questo mondo” -.

Pinocchio arrabbiato lo caccia e giorni dopo, attirato più dal divertimento che dal dovere, viene preso dalla compagnia di spettacolo di Mangiafuoco. Egli è un uomo burbero e vizioso, ma se toccato nella sua sensibilità sa essere riconoscente. Poco tempo dopo, vedendo nel bambino di legno un cuore vero, gli lascia cinque monete d’oro da portare a Geppetto, dunque Pinocchio torna verso casa.


Il campo dei miracoli

Non trovando la strada si imbatte in due ambigui individui. Presentatisi come il signor Gatto e il signor Volpe, propongono a Pinocchio di sotterrare le sue monete per farle diventare un grande albero pieno di danari, e convinto il bambino proveranno a rubargli le monete.
Continuando a non ascoltare le parole del Grillo parlante, Pinocchio sarà inseguito dai due imbroglioni incappucciati, ma fortunatamente è aiutato nella notte da una curiosa presenza femminile.
È una bambina turchina che come sua Fata personale lo ospiterà per redarguirlo da cattive decisioni.
Tuttavia rimbrogliato dalla Volpe e dal Gatto torna a casa senza un soldo e senza trovare il suo vecchio e amato babbo.


Perdersi per ritrovarsi


Cercato per mare Geppetto, Pinocchio viene salvato dalla piccola Fata ormai fatta grande, e da adulta cercherà di portarlo sulla retta via:
Pinocchio desidera diventare un bambino vero, ma dovrà comportarsi bene, e per meritare la vita da vivere come umano, andrà a scuola, studierà e imparerà, ma, per quanto il suo cuore possa esser buono, è continuamente influenzato dalle divertenti e giocose dinamiche di Lucignolo.



Guarda Osserva Comprendi

Pellicola del 2019, Pinocchio di Matteo Garrone è una versione moderna del romanzo di Carlo Collodi.
Con un cast tutto, o quasi, nostrano, unisce alcuni talenti tipici della commedia italiana:
Roberto Benigni, Gigi Proietti, Rocco Papaleo, Massimo Ceccherini, Sergio Forconi, Barbara Enrichi e Pietro Fornaciari. Per maggioranza attori toscani, il protagonista è interpretato dal piccolo Federico Ielapi mentre la francese Marine Vacht veste i panni della Fata Turchina.

Apprezzato dalla critica internazionale ha visto molte candidature e vittorie, la più peculiare e meritata di queste, in quanto il film appartenga al genere favolistico, è andata a Mark Coulier e Dalia Colli (David di Donatello), si aggiungono inoltre per lo stesso premio il miglior scenografo, costumista e migliori effetti visivi. Omaggio dovuto anche per la colonna sonora di Dario Marinelli.

La favola di Collodi rappresenta una delle metafore più forti e a cui guardare sempre per cercare di comprendere le dinamiche dei desideri per la propria vita:
Il personaggio di Pinocchio in questa storia, come in quella originale del suo autore, confonde primariamente i desideri col divertimento.
Mentre quest’ultimo si palesa più comune, semplice e frequente, non a caso viene proposto da personaggi da cui guardarsi come il Gatto e la Volpe, Lucignolo o il promulgatore del paese dei balocchi, i desideri corrispondono al percorso interiore che ognuno di noi deve affrontare nella vita di tutti i giorni.
Per questo gli altri personaggi che accompagnano il cammino del bambin burattino, il Grillo come voce della umana coscienza, Geppetto per l’etica del lavoro e il perseguimento dei propri obiettivi, infine la Fata Turchina come un intimo e profondo sentire del proprio credo, hanno tutti e tre il ruolo della compensazione reciproca per ascoltare le ragioni interiori di quello che desideriamo.

-“ Io non voglio essere un burattino per tutta la mia vita … voglio diventare un bambino come tutti gli altri”-.

Il protagonista desidera essere vivo, vuole agire e vivere non più come mezzo per esprimere un concetto, ma essere e manifestarsi attraverso le sue azioni.
Ci sono state diverse teorie negli anni che hanno provato ad usare questa favola come metafora per il raggiungimento dei propri desideri.
Per farla breve i cattivi della storia sono avidi, imbroglioni, golosi e pigri, i buoni sono operosi, programmatori e coscienziosi sul loro percorso da affrontare.

Tra il bene e male v’è la bugia: il burattino, già di per sé emblema di strumento, quindi qualcosa che viene usato o pilotato, non di vivente e senziente, è una marionetta.
Egli, per l’appunto usato da altri, non ammettendo questo mente.
Che cos’è la bugia se non l’omissione o il cambiamento della verità.
Solo quando Pinocchio sarà fedele al proprio buon cuore, che invero ha, rimettendosi a studiare, prendendosi cura delle persone a cui vuole bene e non ascoltando più i depistatori, riuscirà a diventare una persona vera.
Egli desidera … si prospetta sul tipo di persona che vorrebbe diventare, così facendo cammina nel presente ma con gli occhi nel futuro.

Buona Visione

Pellicola sempre attuale e perfetta sia per grandi che per piccoli, suggerisce un’etica comportamentale duplice.
Mai possiamo sapere nel nostro cammino se i nostri desideri ci porteranno alla felicità, ma … cari lettori suggerisco a tutti noi il focus precedente nella differenza fra divertimento, frivolo, spesso anche utile per riorientare i pensieri, e i desideri, come l’imprescindibile atto di guardarsi dentro.

Quando commettiamo degli errori, dovremmo continuare a ricordare che cosa desideravamo all’inizio del percorso e forse, molto spesso, ci renderemmo conto di aver guardato troppo fuori.
Solo ascoltando i nostri pensieri potremmo comprendere che cosa è giusto o no, e mai come per questo film chi lasciar andare e con chi viaggiare insieme.

Buon viaggio a voi, tra fantastiche creature e imprevedibili peripezie, solo un monito dalla guida turchina, la stessa guida che contorna le scelte del bambino vero:

– “ Sii giudizioso e in futuro sarai felice ” – .

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